"Non siamo pacifisti. Siamo avversari della guerra imperialista per la spartizione del bottino fra i capitalisti, ma abbiamo sempre affermato che sarebbe assurdo che il proletariato rivoluzionario ripudiasse le guerre rivoluzionarie che possono essere necessarie nell'interesse del socialismo."
(Vladimir Ilič Ul'janov, Lenin, 1917)

22 gennaio 2011

Neo-femminismo e dintorni (di Maura)

In questi giorni stiamo assistendo a quello che molti chiamano la “caduta del Caimano”.
Ogni organo di stampa è indaffarato a pubblicare intercettazioni, ad intervistare aspiranti veline (?), attrici, politici e quanto altro, ogni persona è autorizzata a dire la sua, è naturale che poi vengano fuori delle castronerie che, per pudore, eviterò di riportare, tranne una, quella che ritengo la più importante e che molti intervistati non disdegnano di parlarne …… la dignità delle donne.
Ora, tralasciando la vicenda del Caimano, la cosa che più mi rattrista è vedere donne, sull’orlo di una crisi di  nervi, che balbettano, urlano, si dimenano per far si che questa fantomatica dignità venga fuori e se ne parli il più possibile.
Queste neo femministe dalla gonna corta, parlano di parità dei sessi, dicono di voler essere rispettate, non sapendo che loro sono le prime a disprezzare quello che più genericamente (e forse ingenuamente) chiamo genere umano.
Il femminismo non è altro che un escamotage per costringere l’essere umano a fare una scelta, dividerlo in categorie, sottolineando la differenza naturale e sostanziale tra uomo e donna.
La vicenda del Caimano e del suo harem, ha scatenato, in queste neo femministe, la voglia di “tirar fuori le palle” , parlando alla nazione di dignità, di moralità, raccogliendo firme e cercando consensi, dimenticando la cosa più importante, il rispetto dell’essere umano.

Mi spiace esser io dover informare queste “signore” che non c’è dignità nel vendersi per far carriera, non c’è rispetto nel denudarsi per compiacere, perché volenti o nolenti, nel caso specifico del Caimano, le ragazze erano consenzienti, nessuno le ha costrette a fare niente.
Attenzione!!! Non sto cercando di giustificare questa vicenda, che a mio parere resta di una gravità inaudita, semplicemente ritengo che la perdita della dignità non riguardi solo il genere femminile, ma anzi, nel caso specifico, soprattutto quello maschile, dove quest’ultimo viene dipinto come un maniaco sessuale, pronto a tutto per un po’ di (Albanese mi perdoni) “pilu”.
Eppure non ho visto nessun uomo prodigarsi nel raccogliere firme, nessuno ha parlato di dignità maschile.
A questo punto la domanda sorge spontanea. Queste neo femministe tengono veramente al genere femminile? La mia risposta è no. Volere parità tra uomo e donna significa non doverli più dividere, non ergersi più a “categoria superiore” e soprattutto smetterla nel voler a tutti i costi differenziare il genere umano, che come tutti sappiamo è una categoria “unisex”.
Dovremmo chiederci, invece, perché una persona, dotata di intelletto, arrivi a “prostituirsi” in tutti i settori lavorativi, piuttosto che ribellarsi quando vengono calpestati non solo i suoi diritti o la sua dignità ma quella di tutto il genere umano.

6 commenti:

Simone ha detto...

Probabilmente non sono il più adatto a commentare questo tipo di pensiero.
Non ho ben captio cosa si intendesse con genere umano "unisex", io credo che una qualche distinzione naturale tra mascio e femmina ci sia e le rispettive identità debbano essere rispettate.
Di certo il succo del discorso sulla dignità è condivisibile. Quelle donne che si vendono probabilmente ne hanno poca e ancor meno ne hanno coloro che le inducono a darla via per far carriera.

Del resto tu sai che in ultima battuta io riconduco tutto al Nichilismo moderno e la donna di oggi che si concede per nulla e il femminismo degli anni '70 che oggi vorrebbe risorgere dalle ceneri in questo episodio sono tutti parte di un unico filone. I pratica, anche se il collegamento non è immediatamente visibile, le zoccole di oggi dono figlie delle streghe di ieri.

UHZ ha detto...

Ciao Simone.
sulla questione "unisex" ho messo le virgolette per risaltare il fatto che apparteniamo tutti (uomini e donne)al genere umano, ma che abbiamo delle differenze che sono nette e ovvie, l'ho scritto anche nel post: "Il femminismo non è altro che un escamotage per costringere l’essere umano a fare una scelta, dividerlo in categorie, sottolineando la differenza naturale e sostanziale tra uomo e donna."
Il femminismo ha portato a pensare che la donna sia superiore all'uomo, ovviamente tutto questo è inaccettabile.
Sono d'accordo con quello che scrivi, tranne la prima parte, perchè non saresti adatto a commentare? ... non fai parte anche tu del genere umano?
;)

ciao Maura

Anonimo ha detto...

Genere umano...una parola internazionalista! Il fatto è che il sessimo è anti-illuminista per definizione...purtroppo anche in filosofia si è abbandonato il genere umano (concetto greco) per l'idea dei diritti umani individuali (che sono usati come strumento ideologico imperialista, concetto borghese).
A me il femminismo, inteso come distinzione, mi pare assurdo e un po bigotto. Sarà che credo che senza il principio maschile non possa esistere quello femminile e viceversa (sono taoista), ma ritengo questa esaltazione della separazione dei sessi davvero singolare, bigotta e non so se da deficienti o da disperati. Cmq vedo maschilismo e femminismo come due cose molto simili (anche negli atteggiamenti).
A questo punto, se l'obiettivo non è la parità ma l'eliminazione del diverso (cioé del maschio), non posso che pensare a una sorta di invidia per il pene maschile. Ma ciò che colpisce è la debolezza del sesso maschile in questa epoca. La mascolinità ha perso qualsiasi definizione...

Io credo che tra maschi e femmine ci siano molte somiglianze, e che le uniche differenze che esistono esistano per unire (yin e yang) e non per separare. In cina yin e yang (principio maschile e femminile) hanno una definizione molto più vasta di quella sessuale: cielo è maschile, terra è femminile ad esempio.Tutto nasce dall'unione di maschile e femminile, ma se fossero fin dall'inizio indifferenziati (cioé uguali), nulla esisterebbe.

Ti lascio il mio blog piergiorgioblog.blogspot.com
e
www.comunismoecomunita.org
non so se conosci Costanzo Preve, il filosofo.

Anonimo ha detto...

Io non penso che il problema siano i diritti delle donne: io penso che la società sia troppo su misura del principio maschile, e di conseguenza solo le donne "mascoline" e femministe possono costituire un punto di riferimento per sfondare in una società cm questa, in una società che continuerà ad essere dominata dal principio maschile (almeno fino a quando comanderà il profitto sul genere umano).

Anonimo ha detto...

In fin dei conti parificare donne e uomini serve solo a conservare la società secondo il principio maschile, non a rinnovarla. Non è una mossa rivoluzionaria. E' come la dottrina del riformismo....Serve qualcosa di più radicale, qualcosa che una dottrina sessista, essendo ideologica, non può avere...

UHZ ha detto...

Ciao Piergiorgio,
chiedo scusa per il ritardo con cui commento, ma ho avuto problemi col pc.
Quanto prima verrò a visitare il tuo blog, e, si conosco Preve. E non solo perché siamo concittadini.
Lurtz S.