"Non siamo pacifisti. Siamo avversari della guerra imperialista per la spartizione del bottino fra i capitalisti, ma abbiamo sempre affermato che sarebbe assurdo che il proletariato rivoluzionario ripudiasse le guerre rivoluzionarie che possono essere necessarie nell'interesse del socialismo."
(Vladimir Ilič Ul'janov, Lenin, 1917)

28 luglio 2011

L'indifferenza di genere (di Lurtz)

Il 27 luglio 2011, la Camera dei deputati ha bloccato l'iter della legge contro l'omofobia. Sono passate le pregiudiziali di costituzionalità sul testo, presentate da Udc, Lega e Pdl con 293 sì, 250 no e 21 astenuti.

Ci sarebbe molto da dire sulla nostra Costituzione e sul nostro parlamento, e prima o poi ci arriveremo. Per il momento mi dedicherò al piccolo fatto, perché di piccolo fatto si tratta, di introduzione. Partendo dalla dichiarazione, che definirei delirante, dell'onorevole Anna Paola Concia del Partito Democratico: "Questo Parlamento ha deciso di sostenere i violenti".
Le preferenze sessuali di ogni individuo sono scelte personali non discutibili (per questa volta, perché ci sarebbe da discutere a fondo su questo fatto), ma qui assumono importanza perchè portate in piazza da chi rifiuta l'uguaglianza tra gli esseri umani e ne determina la "diversità". Questa rivendicazione è uno dei tasselli che compongono un movimento ideologico, a me, non gradito. Si tratta del differenzialismo (in questo caso, sessuale), un fenomeno antiegualitario, appunto, e individualista di matrice liberale, e il femminismo degli Anni Sessanta-Settanta è l'ambito in cui meglio si sviluppa.
Aldilà dell'argomento sul "genere", quello che mi preme sottolineare, e rinfacciare, è la contraddizione che viene fuori dalla dichiarazione della succitata deputata.
Mentre qualcuno provvedeva, giustamente, a rimbalzare la legge contro l'omofobia (e i motivi sono comprensibili anche a un bambino; perché, aggiungo io, non ci si può richiamare alla Costituzione solo quando fa comodo, ma non casualmente, chi protesta sostiene la disuguaglianza), in altre stanze iniziava la, chiamiamola così, discussione sul finanziamento alle missioni all'estero.


C'è da premettere che, anche su questo argomento, la Costituzione è stata calpestata e maneggiata da mani sporche di sangue, quindi forse l'unica ragione che potrebbe rivendicare la signora Concia è una smanacciatina a proprio favore. Per la serie, abbiamo fatto trenta, facciamo trentuno.
A questo punto, considerando le molte problematiche che affliggono e, nel particolare, le gravi condizioni in cui versa un'alta percentuale del popolo italiano (disoccupazione a livelli critici, precariato diffuso, difficoltà di arrivare a fine mese, pensionati che vivono sulla soglia di povertà, eccetera eccetera), viene istintivamente da chiedersi in che maniera si stabilisca l'ordine di importanza delle questioni sociali all'interno del Partito Democratico.
L'impressione è che non si rivolgano alle classi meno abbienti.
Insomma, bando alle chiacchere. Il grande partito riformista, vuole riforme che proteggano solo la classe media.
Quando discutono di questioni sociali, lo fanno per trovare il modo migliore di schiacciare verso il basso gli schiavi salariati. E la smettano di fare i moralisti antiberlusconiani, perché sono peggio di Berlusconi.
Cavalcano un cavallo vincente, viceversa non avrebbero tutto quel seguito. E questo la dice lunga sull'egemonia culturale di cui possono disporre, e spiega anche alcuni motivi dello spostamento a destra di una non indifferente fetta del proletariato (il quale raramente è disposto ad ascoltare favolette, perché esige la priorità di non morire di fame!).
Questa gente, questi "difensori dei diritti umani", sono la peggior feccia! Proprio perché difendono i diritti solo degli umani che pare a loro escludendo quelli che non rientrano nella sfera che hanno stabilito.
Ci spieghino, questi paladini dell'umanità che accusano il parlamento di difendere i violenti.
Perché non si oppongono all'occupazione violenta dell'Afghanistan? Perché non si oppongono ai bombardamenti della Libia? Perché non si oppongono allo stritolamento finanziario ai danni solo di alcuni, i più poveri, paesi europei? Perché non si oppongono alle leggi che determinano la precarietà dei lavoratori?
Tutto ciò non rientra forse nella sfera del primo diritto dell'essere umano, ossia quello di vivere?
Ecco, per tutto questo, dovrebbero ben guardarsi quei comunisti che osano anche solo sfiorare questi nemici dell'essere umano.

2 commenti:

Simone ha detto...

Voglio vedere quanto ci metteranno a darti del fascista e dell'omofobo :-)

Comunque mi fa piacere vedere che sei vivo, amico!

Abbiamo parecchi arretrati di cui discutere.

Tornando al post sai che non posso che concordare sulla prima parte, La violenza senza giustificazione è un fatto grave da perseguire a prescindere dalla natura della vittima. Picchiare un omosessuale è un'affermazione senza senso, diciamo che è stata picchiata una persona e in questa direzione si procede legalmente. L'aggravante della discriminazione sessuale suggerisce che se la vittima del epstaggio fosse eterosessuale la cosa sarebbe meno grave...

Comunque non preoccuparti di comunisti che si sporcano le mani con questa gentagglia in parlamento. Ormai di compagni, in aula mi sa che non ce ne sono più.

UHZ ha detto...

Ciao Simone,
non me ne preoccupo più di tanto, ho deciso di discutere solo con chi accetta di togliersi il paraocchi (comunque...chiunque lo fa arriva tardi...:D).
Sul post, confermo che mi è insopportabile sentire e leggere di gente che a parole "lotta" per l'uguaglianza e la pace e nei fatti seleziona, discrimina e uccide o è complice di assassini.
Per il resto, con comodo (...;)...) sto leggendo il vostro documento e, per ora, lo trovo parecchio interessante.
Sono sempre in fase di studio, ma dopo sei mesi senza pc (una disintossicazione che consiglio) ora sono curioso e sfrenato come un bambino e mi devo sfogare.
E' sempre piacevole vedere che ci segui.
Buona notte.