"Non siamo pacifisti. Siamo avversari della guerra imperialista per la spartizione del bottino fra i capitalisti, ma abbiamo sempre affermato che sarebbe assurdo che il proletariato rivoluzionario ripudiasse le guerre rivoluzionarie che possono essere necessarie nell'interesse del socialismo."
(Vladimir Ilič Ul'janov, Lenin, 1917)

4 novembre 2010

Tu ci metti solo il collo, alla corda e al sapone ci pensano loro. (di Lurtz)

Discorrevo con una persona del più e del meno e questa ha posto un dilemma: "Gas, Luce, Telefono, Spazzatura, Affitto, poi si deve mangiare poi la benzina per la macchina.....quante spese. Ma come fa uno in cassintegrazione ad arrivare a fine mese?"; "...bhè...", rispondo, "...è semplice! Non ci arriva. Oppure si ingegna.
Non paga le bollette o non paga l'affitto. Oppure va a fare lavoretti supplementari, ovviamente in nero col rischio di essere licenziato se lo beccano. Oppure ancora, chiede un prestito".
"...Eh, si...però il prestito poi lo deve restituire...", incalza l'interlocutore; "No problem. Vorrà dire che chiederà un prestito per pagare il prestito, e così via fino a quando non muore di vecchiaia o si suicida perché non ha più nemmeno i reni da vendere!".
Troppo cinico? Troppo duro? Esageratamente catastrofico?
Non credo.
Perché ahìnoi questi "risultati finali" sono diventati l'ordine del giorno, ma la vera catastrofe è che siano considerati come "problemi marginali".
Però l'eccesso, quando diventa quotidianità, non può più essere considerato marginalmente.

Prima che cambiassi canale a causa del disgusto insopportabile che mi ha provocato, durante la puntata della scorsa settimana de "L'Infedele", il programma di approfondimento de La7 condotto da Gad Lerner, uno degli ospiti, Giuseppe Guzzetti presidente della Fondazione Cariplo, esaltava la funzione sociale necessaria che le organizzazioni come la sua rivestono nella moderna società.
In un mondo non ipocrita la definizione corretta sarebbe: strozzini. Nella nostra società, capitalista e in perenne concorrenza, invece tutto ciò è terreno legale di profitto.
E' un'opportunità.
Dal "loro" punto di vista. 

Dall'altro punto di vista, invece, è l'anticamera della morte. 
Salvo, ed è questa la via che ci obbligano a percorrere, arrendersi ad una vita di debiti.

Per chi volesse approfondire l'argomento:
«A proposito di strozzini», di Salvatore Cernigliaro
«Il debito in busta paga», di Marco Gallicani
«Banche, strozzini legalizzati», di Raffaele Bruno


2 commenti:

Simone ha detto...

Se parli di banche con me sfondi un portone spalancato.
La cosa ridicola è che il sistema monetario, scomposto nei suoi atomi basilari, è semplicissimo da capire e di conseguenza è semplicissima da capire la truffa attuata sia dalle banche commerciali in sede di rapporto col cliente (es. erogazione di un prestito o di un mutuo) sia dalla banche centrali verso gli stati in fase di creazione di denaro (genesi del debito pubblico).
Tuttavia questi meccanismi sono nasconsti dietro i soliti linguaggi accademici dell'economia ufficiale (una disciplina quanto mai artificiale) e la gente non li coglie.
Ragion per cui crede che non ci sia truffa nell'attività bancaria e che anzi le banche assolvano una giusta funzione nell'economia.

UHZ ha detto...

Si, ma non solo.
Mi riferisco anche alle cosiddette "finanziarie", più o meno grosse, più o meno "fittizie".