"Non siamo pacifisti. Siamo avversari della guerra imperialista per la spartizione del bottino fra i capitalisti, ma abbiamo sempre affermato che sarebbe assurdo che il proletariato rivoluzionario ripudiasse le guerre rivoluzionarie che possono essere necessarie nell'interesse del socialismo."
(Vladimir Ilič Ul'janov, Lenin, 1917)

29 luglio 2010

Tutti froci col culo degli altri!



Calma! Non tirate fuori le pistole!
Ammetto che il titolo può sembrare "lievemente" provocatorio, ma stiano tranquilli i pasdaran.....non c'entrano le questioni di genere.
C'entra invece il vorticoso giramento di balle che mi provocano certe situazioni, dichiarazioni e discussioni.
Nonostante la maggior parte delle popolazioni dei pianeti Terra e Giove trovi più interessante, nell'ordine, le evoluzioni dello "Scandalo Milano Bene" e per quelle della "Loggia Carboni" che, diciamolo, ci scandalizzano moltissimo.....chi mai avrebbe anche solo pensato che potessero esistere vips che sniffano cocaina in discoteca o che esistano personaggi politici corrotti?
No.....non può essere! Lo sanno tutti che certe cose le fanno solo quegli straccioni che chiedono "cento lire" nei sotterranei della metropolitana, i vips parvenù e i politici non farebbero mai cose moralmente deprecabili.....
Comunque. Torniamo al tema del post.
Il problema riguarda i lavoratori e, in particolare, la Fiat e i recentissimi sviluppi.

Eviterò di partire dal principio, non voglio annoiare nessuno. Partiamo dalla fine, dai discorsi di politici, analisti e sindacalisti dopo il vertice di ieri svoltosi a Torino.
La Fiat, nella persona di Sergio Marchionne, fingendo di avanzare una proposta di accordo, ha in realtà stabilito i termini di un vero e proprio ricatto: scegliete, se volete che Fiat produca in Italia dovete smetterla di parlare di "diritti", di sciopero, di contratto collettivo, di premi produzione, di straordinari pagati e ogni altra fesseria simile. Vi veniamo incontro e proponiamo: contratti singoli e nessuna limitazione ai nostri "diritti" come, ad esempio, quello al licenziamento senza giusta causa o quello a sanzionare chi non lavora perché malato.
Ora, fin qui niente di particolarmente strano.
Infatti, da quando esiste il modo di produzione capitalistico (ogni tanto è bene ricordare che esso non nasce con l'Uomo.....), il fine del padrone (o comunque lo si voglia chiamare) è di arricchirsi sulla pelle di qualcun altro, mentre quello di quel "qualcun altro" è riuscire a vivere dignitosamente da essere umano.
Il problema, ovvio, è che questi due differenti modi di vedere inevitabilmente si scontrano. E, contrariamente a quello che alcuni pensano, chi vince sono sempre i soliti. Alle volte, vincono "di misura" e si trovano costretti a concedere piccole agevolazioni, altre volte vincono con più scarto e tolgono le agevolazioni facendo tornare tutto al punto di partenza.
Perché ho scelto questo titolo politically incorrect?
L'idea (tra virgolette) me l'ha suggerita la visione di Piero Fassino e Oscar Giannino che si trovano d'accordo e si scambiano complimenti.
Da un punto di vista morale, il Fassino (e come lui tutti quelli che provengono dalla sua stessa "scuola" di opportunisti) è insopportabile in quanto traditore dei principi che ha abbracciato (fingendo) quando da giovane si iscrisse al PCI.
Si badi, cortesemente, che il mio punto di vista non è flessibile. Ritengo, infatti, l'onestà e la coerenza due fondamentali principi che distinguono l'Uomo dall'infame, siano essi portati da qualsivoglia provenienza ideologica.
Dicevo che Fassino, con l'ormai trito e stantìo idioma utilizzato dagli esponenti politici che, corrotti fino al midollo dalle sirene del potere, tentano di prendere per il naso il poppolo (con 2 "p") ignorante (ignorando però a loro volta che questi sono ignoranti ma non coglioni.....), parla di "necessità di investimenti", "responsabilità" e altre simili minchiate.
Ma, del resto, non ci si potrebbe aspettare altro.
Lui, loro, il fondoschiena ce l'hanno ben comodo.
Nell'immaginario comune, il criminale è un individuo brutto, sporco e cattivo. Sulle braccia porta tatuaggi cuciti in carcere, ha la guancia sfregiata, le unghie sporche, fuma sigarette di infima qualità e si fa notare quando scende dalla sua Mercedes per il bozzo della pistola sulla schiena. Per quanto mi riguarda, invece, considero criminale anche chi, vestito con un abito della Facis, concede prestiti all'8% di interesse oppure chi usando un linguaggio forbito e modi eleganti tenta di convincere i lavoratori ad accettare condizioni di lavoro schiavistico!
Viceversa, Oscar Giannino è odioso e criminale in modo diverso. Egli non è un traditore di classe, ma un semplice servo compiacente.
Onde evitare fraintendimenti, voglio specificare che quel che mi preme è la funzione che rappresentano i due individui che cito e non ho interessi personali nella critica.
Specifico questo, perchè, nel caso del Giannino, trovo addirittura divertente il suo ridicolo atteggiamento da dotto economicista di fine Ottocento in salsa dandy, col suo gessato grigio perla e la camicia rosa, il bastone da passeggio finemente ornato, l'anello alla moda dei borghesi americani e i baffi come i politici lord dell'impero vittoriano. Complimenti dunque alla sua cura per la parte estetica, ridicola, ma caruccia.
Ma tutto questo, probabilmente, gli serve come il materasso serve ai saltatori con l'asta. Dato che, seppur benestante, egli è pur sempre un direttore di giornale che deve rendere servile conto al proprio editore.
E' un po' come se io per pulire i cessi mi mettessi un vestito griffato.
Ma andiamo al dunque.
Fassino, poveraccio, è "scusato" perché in vita sua non ha mai lavorato nemmeno un minuto, perciò parla per "sentito dire".
Giannino invece è "scusato" perché avendo scelto la schiavitù anche mentale, e comunque sostenendo la "giustizia" del liberismo, non potrebbe comportarsi diversamente.
Ma allora, dico io, e consapevole della demagogia del quesito, non è possibile ascoltare ragioni altre?
Scagli il primo urlo che ha capito a chi mi riferisco.....
Il messaggio che le borghesie mondiali vogliono lanciare ai lavoratori è chiaro: ringraziate il cielo che vi diamo la possibilità di vivere, avete mangiato a sufficienza. E' ora che paghiate il conto!
Rendetevene conto, voi non siete persone come noi. Voi siete elementi complementari alla nostra esistenza. Se vi permettiamo di lavorare è perchè consumiate restituendoci con gli interessi il misero salario che vi concediamo. Ieri vi abbiamo permesso il divertimento di possedere un'automobilina, di fare le vacanze al mare, di calzare scarpe di pelle, addirittura di viverci accanto.
La festa, la vostra festa, è finita!
Riprendete RESPONSABILMENTE la vostra condizione di complementi, di utensili, di schiavi!
Ora, obiettivamente e serenamente, qualcuno vorrebbe spiegarmi quale è il motivo per cui i lavoratori dovrebbero accettare di sedersi a tavola e contrattare con chi offre simili parametri?

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