"Non siamo pacifisti. Siamo avversari della guerra imperialista per la spartizione del bottino fra i capitalisti, ma abbiamo sempre affermato che sarebbe assurdo che il proletariato rivoluzionario ripudiasse le guerre rivoluzionarie che possono essere necessarie nell'interesse del socialismo."
(Vladimir Ilič Ul'janov, Lenin, 1917)

11 maggio 2009

Alla faccia del "modello partecipativo". (di Lurtz)

Differentemente da quello che alcuni vorrebbero far intendere, il sindacato americano Uaw e i lavoratori della Chrysler non fanno salti di gioia. Piuttosto fanno buon viso a cattivo gioco, dato che non avevano scelta.
Questo si deduce dall'intervista di Francesco Semprini a Harley Shaiken, docente a Berkeley ed esperto di diritto sindacale, su "La Stampa" del 9 maggio.
Vediamo cosa fa pensare a questo.
Domanda: "Quale sarà il ruolo di Uaw nella nuova Chrysler?"

Risposta: "Anzitutto occorre precisare che la quota del 55% non è di Uaw ma è controllata da Verba, il fondo fiduciario che gestisce i piani di assicurazione sanitaria. Il sindacato svolge attività di sorveglianza e nominerà un consigliere sui nove del Board di Chrysler ma non potrà in alcun modo interferire nella gestione ordinaria".
Beh, direi che questo basta e avanza!
Riassumiamo:
1. la quota di maggioranza (ben il 55%!) non è controllata dal sindacato;
2. la suddetta quota dà "diritto" ad un posto da consigliere sui nove previsti (1 su 9!) ma non dà possibilità di intervenire (curioso che Shaiken usi invece il termine "interferire"...) nella gestione, ovvero la minoranza decide!
Personalmente, definisco tutto ciò una buffonata. Ma, magari il mio è un giudizio avventato. Nel caso, qualcuno vorrebbe spiegarmi da che parte stà la convenienza?

2 commenti:

articolo21 ha detto...

Alla faccia, per davvero...

Simone ha detto...

e che pensavi? Negli Usa il sindacato è da sempre uno strumento estremamente intrasistema, che non contrappone la volontà (e i diritti) del lavoratore all'azienda, ma è solo utile a rivendicare qualcosa in modo marginale in cambio della tutela del modello capitalista.