"Non siamo pacifisti. Siamo avversari della guerra imperialista per la spartizione del bottino fra i capitalisti, ma abbiamo sempre affermato che sarebbe assurdo che il proletariato rivoluzionario ripudiasse le guerre rivoluzionarie che possono essere necessarie nell'interesse del socialismo."
(Vladimir Ilič Ul'janov, Lenin, 1917)

24 aprile 2009

Legittima difesa (di Lurtz)

Non so quale tipo di reazione hanno i cittadini francesi, ma so che qui da noi, in Italia, la fazione dei perbenisti grida allo scandalo e all'attentato contro la civiltà condannando severamente chiunque sostenga quei lavoratori che operano il trattenimento coatto nei confronti di quei dirigenti che, rifiutando ogni forma di dialogo al fine di concertare soluzioni di interesse comune, mettono irrimediabilmente a rischio, tramite licenziamenti o chiusura delle aziende, il posto di lavoro e, quindi, la loro vita.
I nostri terrorizzati perbenisti sostenitori del precariato (solo sulla pelle altrui, però...) definiscono tutto questo: rapimento.
Io, invece, definisco costoro: farisei e assassini!
Affermazione forte?
E allora come si può definire chi gioca con la vita degli altri?

Del resto quei lavoratori non fanno altro che rispettare le leggi del capitalismo. Oppure la concorrenza e il "mors tua, vita mea", vale solo per i padroni?
Ebbene gentili assassini, anche in questo caso i lavoratori si sono dimostrati più civili di voi. Infatti loro non attentano alla vostra vita! Si limitano a chiudervi in una stanza per qualche ora. Mentre voi non avete scrupoli o rimorsi quando decidete di licenziare migliaia di padri e madri di famiglie, mettendo a rischio la loro vita!
E' sovversivo chi usa questi toni e questi termini?
Già me li immagino, i cosiddetti "moderati": "...non è questo il modo...non si risolvono così i problemi..." e bla...bla...bla...bla...
Sapete che vi dico?
Porgetela voi l'altra guancia, infami!

Aggiornamento: Ho letto poco fa, che i manager francesi sono così preoccupati che hanno diramato un vademecum in caso di intrattenimento coatto. Il consiglio è di tenere pronta in ufficio una borsa con biancheria intima, rasoio e camicia. Questa è la loro unica preoccupazione: non la sorte dei lavoratori, ma avere un aspetto pulito.
E come altro definire questi bipedi, se non merde?

8 commenti:

herr doktor ha detto...

due osservazioni:

una formale: legittimi va con una g

una di sostanza: ho apprezzato molto la provocazione, ma - ricordando quello che è avvenuto negli anni '70 e '80 - il modo più veloce (e sporco) di frenare una protesta legittima è di buttarla in violenza
Ho trovato grottesca la preoccupazione dei media italiani (quasi siano stupiti che certe cose non accadano anche da noi) per me frutto di coscienza sporca lurida, ma terrei tutto sull'ironia , sulla provocazione, ma lontano da qualunque sospetto di apologia.

Per ragioni pratiche. Nulla più.

Poi una notazione marginale: non credo proprio che negli episodi francesi (o belgi) siano stato sequestati dei 'top manager', al più quadri intermdi o dirigenti 'di medio livello'. Caporali o sergenti al massimo. Una guerra tra poveri e 'ricattabili'

I generali, al solito, sono al sicuro ben dietro le linee ...

buona domenica
--
herr doktor

Lurtz ha detto...

Gentile "herr doktor",
nonostante la contraddizione che traspare dalla parte iniziale del tuo commento ("...ho apprezzato molto la provocazione...") rispetto alla parte finale ("...ma lontano da qualunque sospetto di apologia..."), noto (e con dispiacere!) la tua appartenenza a quella fazione, a cui mi riferisco nel post, di moderati-politicamentecorretti, secondo cui è lecito ricevere schiaffi, ma non controbattere. Questo modo di vedere è, per me, fastidioso e inaccettabile! Non perchè sia lecito il suo (presunto) contrario, ossia una presunta apologia di terrorismo, ma perchè ammette esclusivamente un'atteggiamento di tipo religioso, la realtà, invece, è ben altra e, se permetti, dato che viene sottomesso e sfruttato, non capisco per quale motivo il lavoratore non dovrebbe ribellarsi.

Ammettendo, poi, che il risultato sia una "guerra tra poveri e 'ricattabili' ", permettimi di rilevare una netta distinzione tra "poveri" e "poveri". In primo luogo, chi opera quelli che tu definisci "sequestri" si trova in una condizione subordinata rispetto a chi li subisce e, in secondo luogo, conseguentemente, chi li subisce rappresenta il padrone. Se ne deduce che, comunque vada, si salveranno. E tanto basta a non considerarli simili.

Concludendo, due osservazioni le faccio io a te.
Una sostanziale: gradisco molto l'opinione contraria, perchè penso che il confronto (e lo scontro) sia utile ad entrambi i "contendenti".
Una formale: non gradisco chi assume atteggiamenti paternalistico-saccenti e, perciò, la correzione grammaticale iniziale te la potevi evitare, se non altro perchè potrebbe essere frutto di un semplice errore di battitura e, soprattutto, saresti risultato sicuramente meno dispettosamente antipatico.

Buona domenica a te.

herr doktor ha detto...

scusa, ma se sei così permaloso a fronte di una riga di osservazione, faresti meglio a mettere una mail in home page invecee di distribuire aggettivi a dstra e sinistra ...

tanto detto, mi prmetto se non ti inc.... (e sennò, vabbè ...) di farti notare che quando dici "chi li subisce rappresenta il padrone. Se ne deduce che, comunque vada, si salveranno. " fai un'affermazione che dimostra quanto in realtà credi intimamente nella stessa ideologia che professi di avversare ...

Il quadro/dirigente/dirttore (salvo che non sia figlio primogenito (e possibilmente maschio) dell'imprenditore è una pedina spendibile, assunto a tempo per assistere qualcun altro (tanto che a d ogni cambio di management i quadri direttivi cambiano quasi completamente)

comunque se sequestri (trova pure una parola altrnativa se vuoi) un 'manager' intermedio non concluderai null'altro che consentire al suo padrone di passare da boia a vittima e invocare tutti i fulmini dello stato e i benpensanti contro quegli scriteriati che hanno avuto il coraggio (o l'incoscienz) di saltare il fosso.

ciao

Lurtz ha detto...

"Herr doktor", sinceramente non capisco se vuoi commentare e dialogare o piuttosto continuare sulla linea della sottile provocazione. Comunque sia, risponderò sia a una che all'altra.
Riguardo al "personale", non sono stato io ad incominciare a punzecchiare sottolineando gli errori (grammaticali) dell'altro, infatti non ho nemmeno preso in considerazione i tuoi errori (possibili, perchè sono cose possono capitare...) di battitura. E quindi, se vogliamo, possiamo ridiscutere su chi sia più o meno permaloso.
Come dicevo, accetto il confronto e la critica, infatti sono qui a ribattere.
Poi, non capisco in che modo arrivi a dire che avverso l'ideologia che professo (...professo?). Non avverso l'ideologia in cui credo (...e magari, professo...), ma avverso coloro che "predicano bene e razzolano male"; sono profondamente convinto che "vivere in pace" non significhi subire la volontà del più forte di turno, per cui, di riflesso, non accetterò mai una società in cui c'è un padrone e uno schiavo e dato che nella società in cui viviamo il padrone ha potere di vita e di morte sullo schiavo, ritengo che rientri nella logica della sopravvivenza il tentativo di difendersi.
Non ho mai sostenuto in alcuna maniera alcun atto di terrorismo, ma concedimi almeno il beneficio di dubitare su quali siano gli effettivi atti di terrorismo e su chi decide quali siano: licenziare equivale a togliere ogni mezzo di sopravvivenza, quindi fame, quindi morte! Ci sono dubbi su questo?
Di conseguenza, è lecito o no, difendersi? Io, questo, non lo definisco terrorismo.
Non c'è dubbio che i manager (dirigenti, quadri, eccetera) siano, come li definisci tu, "pedine spendibili", ma appartengono comunque ad una èlite e godono di privilegi ben maggiori rispetto alla totalità dei lavoratori: hanno incarichi direttivi e guadagnano molto più di un impiegato o di un operaio e, quindi, il loro essere "pedine spendibili", è un po' più sopportabile. O no?
Credo che se un impiegato o un operaio guadagnasse quanto un manager non avrebbe gli stessi problemi che ha nel lavorare in condizioni da precario.
Ma, sicuramente, obietterai che il manager ricopre incarichi di responsabilità che un semplice impiegato o un operaio non ha.
Giusto?
Comunque il discorso è un altro.
Ossia, che il messaggio che si vuole far passare è di considerare giusto e democratico tutto quello che il padrone decide sulla pelle dei lavoratori e che si può anche protestare, ma senza rompere i coglioni.
Oggi ci troviamo in condizioni quasi tragiche: quelli che dovrebbero difendere i lavoratori sono complici dei padroni e i lavoratori non hanno il diritto di difendersi da soli sennò passano per terroristi.
"Sequestrare" un dirigente per qualche ora non è un atto di terrorismo, ma è un atto di protesta legittima verso chi non ha nemmeno interesse di preoccuparsi della vita dei propri lavoratori. Non è assolutamente paragonabile ai sequestri che effettuavano le Brigate Rosse nè alcun altro gruppo terroristico di sinistra o di destra!!!
E questo i dirigenti delle aziende lo sanno benissimo, tanto che non solo non protestano ma si preparano all'eventualità di subirlo (senso di colpa?).
In conclusione, vorrei anche dire che la morale postmodernista superomistica non può essere a vantaggio esclusivo di una minima parte dell'umanità, quanto si professa il caos si deve considerare l'eventualità di perderci qualcosa.
Buona serata.
(Ah...dimenticavo...ancora sulla permalosità: l'uso degli aggettivi questa volta era sopportabile?...;))....)

herr doktor ha detto...

Caro il mio Orchetto,due aggettivi in più o in meno non cambiano nulla, solo la maggiore fatica di leggerti

ancora, francamente non capisco alla segnalazione di un errore di ortografia nel titolo: e' un offesa? scusa. non lo sapevo. mo' piantale, p.f.

sequestrare per qualche ora o qualche giorno una persona che magari ha famiglia non è un bene in sè e non fa nulla per agevolare chi sta protestando in questo modo. E' solo un'azione comprensibilmente disperata e disperatamente stupida (perche' poi arriva la polizia .... inevitabilmente, perchè chi protesta così non lo fa incappucciato o rimanendo in clandestinità)

poi quello che dici sulla gravità del comportamento di chi taglia lavori così, ora per la crisi, prima per portarli in india o in viet nam ...

E già che ci siamo parliamo di infortuni, di subappalti, di nero, di precariato ....

Un obbrobrio via l'altro

Hanno scassato un'economia che andava (con i sindacati forti il pil era sempre in ascesa ...) per sostiuirla con il terrore

ma non è pigliandosela con qualcuno che non ha potere di decidere che cambia le cose, perchè - ci scommetterei - tra quelli sequestrati non c'era uno solo con il vero potere di decidere

'notte e ..p.f. piantiamola
--
h.d.

Giuseppe ha detto...

Sono d'accordo con Lurtz. Forse non ci si rende ancora conto del drastico peggioramento delle condizioni di vita delle masse popolari che non possono più permettersi certi perbenismi, vista la loro disperazione. Con certi feticismi delle regole borghesi, i lavoratori avrebbero dovuto astenersi dagli scioperi in presenza di leggi che li vietassero. Abbiamo visto che non è stato così e oggi, in molti Paesi del mondo, non è così. Teniamo presente che anche qui in Italia si sta andando "de facto" verso un divieto di sciopero mascherato. Riguardo ai metodi, certamente forti, che i lavoratori attuano spinti dalla disperazione, essi sono rivolti contro i padroni e contro tutti coloro che oggettivamente diventano strumenti di essi. Pensiamo ai lavoratori in lotta anche contro i krumiri. Qualificare quell'azione come "disperatamente stupida" non permette, a mio avviso, di fuoriuscire dal nichilismo della tecnica e dei fondamenti oggettivi. Non aiuta, secondo me, a comprendere i motivi che hanno spinto e spingono i lavoratori ad abbandonare quelli che erano i loro soggetti di riferimento.

Giuseppe ha detto...

P.s.: pur con gli apprezzabili "scusa" e "p.f." dire: "Caro il mio Orchetto,due aggettivi in più o in meno non cambiano nulla, solo la maggiore fatica di leggerti ancora" e "mo' piantale" non mi sembra il miglior modo di piantarla. Comunque finiamola. P.f.

Maura ha detto...

Mi spiace constatare ancora una volta che per alcuni, il lavoratore deve essere, per forza di cose, in errore. Mi spiego meglio. "Sequestrare" un Dirigente per far valere i propri diritti (ovviamente come lavoratore) non mi sembra terrorismo, dobbiamo finirla con questo atteggiamente finto perbenista, dove il datore di lavoro, cioè il "Dio" a cui devi sempre dire grazie perchè ti da l'opportunità di lavorare, ha sempre ragione e tutto quello che fa è per il bene dell'Azienda, mentre un operaio deve vedersi calpestato, malpagato e sfruttato e, in aggiunta, tacere, altrimenti passa per un deliquente. Questi atteggiamenti potevano andare bene negli anni '80, ora non attacca più. La responsabilità è di tutti, non solo dell'operaio, è ora che se ne prendano un pò anche i Dirigenti, i datori di lavoro etc. etc., perchè è vero che i datori di lavoro offrono, appunto, lavoro agli operai, ma è anche vero che senza questi ultimi, il Datore di lavoro si ritroverebbe disoccupato.
Spero vivamente di non aver fatto errori di battitura e/o grammaticali, non vorrei che il mio commento e il mio pensiero andasse perso per far posto ad inutili battibecchi.
ps. Vorrei sapere dal "doctor", se posso, che cosa farebbe lui se si trovasse nella stessa condizione. Grazie e buona giornata a tutti.