"Non siamo pacifisti. Siamo avversari della guerra imperialista per la spartizione del bottino fra i capitalisti, ma abbiamo sempre affermato che sarebbe assurdo che il proletariato rivoluzionario ripudiasse le guerre rivoluzionarie che possono essere necessarie nell'interesse del socialismo."
(Vladimir Ilič Ul'janov, Lenin, 1917)

3 aprile 2009

hANNOZERO (di Lurtz)

Interessante programma quello che viene trasmesso il giovedì sera su RaiDue, interessante e, soprattutto, istruttivo.
Ieri sera, ad esempio, si potevano imparare molte cose. Il collegio docenti era composto dai soliti Santoro e Travaglio (preside-conduttore e vice preside-editorialista) e dai maestri: Della Valle (a rappresentare i "poveri" imprenditori dilaniati dalla crisi), Casini (per gli amici Pierferdy, a nome della opposizione-complice di governo) e Zucconi (a testimoniare le vicende d'oltreoceano).
Naturalmente, il "popppolo" (che è bue e guai se parla!) era rigorosamente selezionato e posizionato lontano da microfoni e telecamere.
Ma questa volta, il selezionatore era distratto.
Il tema della lezione era: i veri poveri. Ed è stata molto convincente. Infatti è stato possibile dedurne vari fatti.
Il primo fatto è che, nonostante sia lapalissiano che la crisi in atto è a livello strutturale, il sistema capitalistico non si mette in discussione! Non ci sono alternative! E anche ce ne fossero sono aborti di menti malate o utopia e, quindi, devono essere considerate e trattate come meritano, affinchè non spargano il virus al resto del mondo: forme anomale di regimi autoritari e sanguinari (Unione Sovietica, Cina, Cuba, Corea del Nord, Bolivia, giusto per fare qualche esempio).

Conseguenti sono il secondo e il terzo: le imprese (ma soprattutto i loro proprietari) devono essere salvate perchè lo sfruttamento indiscriminato che attuano nei confronti dei lavoratori , in realtà è un atto di immensa bontà per evitargli la fame (e la schiavitù, siamo d'accordo, è molto meglio; del resto lo sottolineavano anche i nazisti all'ingresso di "accoglienti" campi di lavoro...); e che le banche sono le vere colpevoli di questo pandemonio, si badi, però, non i proprietari (che in realtà sono esseri puri e celesti paragonabili al "granlupmannar" fantozziano, ossia semidei) bensì i loro amministratori e dipendenti che pagheranno tutto con sonori "toh-toh" sui beautyfarmati culetti.
Quarto fatto è l'individuazione dei veri e unici soggetti che subiscono tutto il peso delle angherie di questo sistema cattivaccio: le classi medie. Questo è il soggetto da difendere, perchè è il soggetto consumatore senza il quale il sistema arranca e si deteriora.
Il quinto, e ultimo, fatto è che tutto il resto non esiste e, soprattutto, non deve essere menzionato pena l'oscuramento mediatico e/o la derisione.
Non esistono: i lavoratori delle fabbriche, quelli edili, quelli che lavano tazzine nei bar o piatti nelle cucine dei ristoranti, quelli che raccolgono o scaricano frutta e verdura nei campi e nei mercati, le colf, gli autisti di mezzi pubblici, i fattorini. Niente! Sono invisibili, o meglio diventano visibili solo nel caso tornino utili alla retorica mediatica per provocare pena e pietà. Per il resto, non gliene frega niente a nessuno.
Siamo tutti preoccupati, terrorizzati quasi. La crisi che da qualche mese ha travolto i mercati finanziari (ma anche l'economia reale, direbbe qualcuno...) avanza.
Ma della crisi che stritola i lavoratori da almeno quindici anni importa a qualcuno? Del prezzo del pane che è aumentato esponenzialmente negli ultimi cinque anni, importa?
Eh già! Ma questa è retorica! E chi ne parla viene deriso come nostalgico rosso.
Così come è accaduto ieri sera nei confronti di quel ragazzo che ha osato mettere in discussione i dogmi riformatori che i "sinistri" sbandierano a gola spalancata.
Qualcuno penserà: meglio poco che nulla. Ma teniamo presente che la televisione annulla!
Il "signor nessuno" che, con un briciolo di preparazione e tanta rabbia, critica il sistema, deve essere zittito. Se poi non possiede nemmeno uno straccio di titolo accademico può essere addirittura deriso.
La cosiddetta "sinistra" (quella che si vanta di dirsi non comunista) si fa bella con frasi del tipo: c'è bisogno di giovani di quà, c'è bisogno di giovani di là. Ma quando un giovane tenta di mettere in discussione determinate "intoccabilità", subito gli si fa notare l'assenza di "capelli bianchi" e perciò il (presunto) obbligo ad attendere il proprio turno.
Allora, ragazzi non andate a farvi ridere in faccia da quella gente.
E, soprattutto, non dimenticate che nel "dialogo" col padrone, il lavoratore non tiene mai il manico del coltello!

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