"Non siamo pacifisti. Siamo avversari della guerra imperialista per la spartizione del bottino fra i capitalisti, ma abbiamo sempre affermato che sarebbe assurdo che il proletariato rivoluzionario ripudiasse le guerre rivoluzionarie che possono essere necessarie nell'interesse del socialismo."
(Vladimir Ilič Ul'janov, Lenin, 1917)

25 aprile 2009

25 Aprile

"Non trovo altre parole per dirlo.
E si avvicina il momento, cioè la fine di ogni anno scolastico, in cui la prof. Mila S. fa imparare a memoria ai suoi alunni delle terze queste parole, è ai miei alunni che dedico questa nota:
«Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L’indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti
L’indifferenza è il peso morto della storia. L’indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. È la fatalità; è ciò su cui non si può contare; è ciò che sconvolge i programmi, che rovescia i piani meglio costruiti; è la materia bruta che strozza l’intelligenza. Ciò che succede, il male che si abbatte su tutti, avviene perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia promulgare le leggi che solo la rivolta potrà abrogare, lascia salire al potere uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare. Tra l’assenteismo e l’indifferenza poche mani, non sorvegliate da alcun controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la massa ignora, perché non se ne preoccupa; e allora sembra sia la fatalità a travolgere tutto e tutti, sembra che la storia non sia altro che un enorme fenomeno naturale, un’eruzione, un terremoto del quale rimangono vittime tutti, chi ha voluto e chi non ha voluto, chi sapeva e chi non sapeva, chi era stato attivo e chi indifferente. Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch’io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo? 

Odio gli indifferenti anche per questo: perché mi dà fastidio il loro piagnisteo da eterni innocenti. Chiedo conto a ognuno di loro del come ha svolto il compito che la vita gli ha posto e gli pone quotidianamente, di ciò che ha fatto e specialmente di ciò che non ha fatto. E sento di poter essere inesorabile, di non dover sprecare la mia pietà, di non dover spartire con loro le mie lacrime. 
Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.»
(11 febbraio 1917, Antonio Gramsci)"
Mila S.

Il 25 Aprile per ricordarsi e ricordare che non si può perdonare chi infanga la memoria di coloro che hanno dato la vita per liberare il nostro Paese dal regime nazi-fascista.
Onore ai partigiani!

6 commenti:

mario ha detto...

Onore ai combattenti partigiani W il 25 Aprile

progvolution ha detto...

wir sind partisanen!
Sussurri obliqui

Simone ha detto...

Beh, su questo non sono da'ccordo.
A livello storico - non più politico, dato che ho chiuso i conti col passato - io penso che l'ultimo fascismo, ossia l'interpretazione comunitarista e nazionale del socialismo, abbia incarnato la parte giusta.

Io purtroppo vedo nei partigiani, per quanto in buona fede, gli ignari collaborazionisti dei poteri forti d'Oltreoceano e della City. Praticamente coloro che hanno spianato la strada all'ingresso in Italia ai Rockfeller, ai Rottschild, al turbocapitalismo e allo sfruttamento della classe lavoratrice, oltre che all'instaurazione di quello che chiamiamo "Sistema", l'inganno della contrapposizione destra-sinistra per coprire proprio gli interessi e il dominio di questi poteri forti e oligarchici.

No, io rispetto sempre la forza, il coraggio e la lealtà di chi combatte. Ma non potrò mai perdonare l'ingenuità di chi ha offerto il proprio sangue e la propria forza al futuro tiranno.

Giuseppe ha detto...

L'ultimo fascismo era stato strumentalmente utilizzato per cercare di incantare le masse popolari ed ingannarle per l'ennesima volta. Guidato da quegli stessi che già le avevano tradite. Il fascismo ebbe la grossa responsabilità, prima, di tradire le masse popolari fungendo da strumento d'oppressione al servizio del grande capitale interno, poi di consegnare una parte d'Italia ai tedeschi. E' stato il suo operato complessivo, con il quale è stata trascinata l'Italia in una guerra imperialista, a consegnare il Paese all'imperialismo statunitense. Detto questo, ritengo si debba andare al di là della contrapposizione "sinistra-destra", con la quale dividono le masse popolari opponendo una parte di esse all'altra, contrapposizione che permette ai grandi capitalisti di dominare in base al "divide et impera".

Simone ha detto...

Molto bene, Giusepp, il "divide et impera" è uno dei tasti su cui premo di più nei miei post.

Come dicevo io guardo ormai al Fascismo da un punto di vista storico, ossia ne do un giudizio in gran parte negativo ma lo riteno fenomeno trascorso pertanto impossibile da ripetere e incarnare.

Politicamente occorre guardare la situazione attuale con nuovi strumenti, smascherare la finta contrapposizione destra-sinistra è il primo passo.

Antonio Candeliere ha detto...

ottima considerazione