"Non siamo pacifisti. Siamo avversari della guerra imperialista per la spartizione del bottino fra i capitalisti, ma abbiamo sempre affermato che sarebbe assurdo che il proletariato rivoluzionario ripudiasse le guerre rivoluzionarie che possono essere necessarie nell'interesse del socialismo."
(Vladimir Ilič Ul'janov, Lenin, 1917)

2 marzo 2009

Che stress questo nucleare!!! (di Demcoamb)

Che stress ancora questa storia del nucleare, dopo il referendum dell’87 mediante il quale gli italiani hanno giustamente detto NO AL NUCLEARE, si è scatenata una pesante campagna mediatica sponsorizzata dagli industriali tesa alla riproposizione del nucleare in Italia.
Ora i tempi risultano maturi allora Berlusconi ha colto l’occasione per reintrodurre il nucleare, a tal proposito nel corso del vertice italo-francese a Villa Madama, insieme al presidente francese Nicolas Sarkozy, Berlusconi (senza la preventiva approvazione parlamentare) ha impegnato l’Italia in un disastroso accordo energetico con la Francia, subito dopo la cerimonia della firma del premier italiano e del presidente francese, si avvicendano quindi i vertici di Enel e Edf, Fulvio Conti e Pierre Gadonneix, che a loro volta siglano due Memorandum of Understanding: uno per la costruzione in Italia di quattro reattori nucleari di terza generazione (tecnologia Epr) con l'avvio della prima unità entro il 2020.
L’Italia e i suoi industriali corre in aiuto della Francia e della società Edf, che fa fatica a vendere i suoi costosissimi reattori (sembra che quello che stanno costruendo in Filanda costerà 6 miliardi di euro a fronte dei 3 previsti) realizzati con una tecnologia vecchia, in tempi biblici (i tempi previsti per la realizzazione dei due nuovi reattori in Francia e in Finlandia sono raddoppiati) e con scarsa sicurezza (es. moltiplicazione dei subappalti, saldature fuori norma 20 mm. Anziché 30, cemento scadente ecc…).

Bisogna ricordare inoltre, come abbiamo già documentato in precedenti messaggi, che tale tecnologia permette di produrre solamente energia elettrica (20-25% del totale di fabbisogno di energia), è una tecnologia molto rigida pertanto quando si consuma di meno tale energia non potendosi immagazzinare va sprecata o venduta sottocosto, che bisogna ammortizzare i costi enormi di costruzione delle centrali (che dopo 20-30 anni vanno dismesse), che le centrali sono estremamente impattanti sull’ambiente, che l’energia nucleare non è annoverabile tra le energie rinnovabili poiché l’uranio (come il petrolio) è un combustibile esauribile (entro 70-100 anni) e se consideriamo che per costruire tali centrali ci vogliono decenni…. infine rimane irrisolto il problema dello smaltimento delle scorie (che rimangono radioattive per millenni), per approfondimenti clicca qui.
In Spagna hanno in pochissimo tempo impiantato pale per la produzione di energia eolica per una potenza equivalente a 2 delle centrali che si vogliono costruire in Italia, con costi notevolmente più bassi e un danno ambientale futuro bassissimo.
Negli Usa non si costruiscono centrali nucleari da decenni e Obama ha negato i finanziamenti all’energia nucleare indirizzandoli verso le energie alternative, solo i paesi arretrati come l’Italia puntano sul nucleare.
I fondi messi a disposizione per questo criminale progetto sono ingentissimi, se fossero indirizzati verso la ricerca e lo sviluppo di energie alternative sarebbe meglio per tutti noi.
Ma questo a Berlusconi e compagnia non interessa.

3 commenti:

Carmelo M. ha detto...

forse perchè sanno che l'uranio costa, e è quantitativamente più limitato del petrolio. ce n'è di meno!
ma...shhh non ditelo in giro!

articolo21 ha detto...

E' altrettanto vero che le tante invocate energie alternative o rinnovabili stentano a decollare. Che fare, allora? La propaganda e la cultura non bastano. E l'Italia non può star lì a importare energia. Purtroppo è una matassa di problemi troppo grandi. Figli dell'immobilismo di questi ultimi venti anni.

Lurtz S. ha detto...

Enormemente ignorante in materia mi chiedo solo per quale motivo, dato che un referendum imponeva il contrario, si è permesso che esistessero basi militari americane dotate di ordigni nucleari e non siti dedicati al nucleare civile, fermo restando che, se non dimostrata la sua sicurezza, sono contrario al nucleare.