"Non siamo pacifisti. Siamo avversari della guerra imperialista per la spartizione del bottino fra i capitalisti, ma abbiamo sempre affermato che sarebbe assurdo che il proletariato rivoluzionario ripudiasse le guerre rivoluzionarie che possono essere necessarie nell'interesse del socialismo."
(Vladimir Ilič Ul'janov, Lenin, 1917)

3 marzo 2009

Unità della Sinistra: che fare? (di Lurtz)

Correrò il rischio di passare per Cassandra di turno, ma ho la sensazione che gli inviti che molti fanno all'unità della Sinistra non portino a niente di positivo.
Non è necessaria chissà quale capacità, infatti, per capire che l'approdo a cui i partiti (cosiddetti comunisti) sono giunti era prevedibile visti i percorsi scelti.
Negli ultimi anni si è scelto di abbandonare il lavoro teorico in luogo di una "concretezza" che, non solo non ha dato i frutti sperati, ma ha anche fatto sì che si dimenticassero gli obiettivi strategici propri dell'ideologia comunista.
Si presenta, in questo periodo, una grande occasione, ossia quella di costituire un forte movimento (benchè io non consideri "positivissimo" il "movimento", bensì il partito) Comunista.
Purtroppo però, si corre altresì il rischio di "chiaccherare a vanvera" senza, di fatto, "muoversi".
L'invito che voglio proporre è in direzione di una riflessione che permetta di non cadere negli stessi errori in cui è cascato, ad esempio, il Partito Democratico.
Unire così, d'amblè, miriadi di entità, più o meno numerose, con colori simili tatticamente, ma diversi strategicamente, in nome di un obiettivo (tattico!) comune, quale è l'anti-berlusconismo, equivale a mandare i boy-scout al fronte!

Proviamo a riflettere profondamente sugli obiettivi che un comunista deve perseguire, tra questi vi sono sicuramente anche la pace, la salvaguardia dell'ecosistema, i diritti umani, il rispetto per gli animali e chi più ne ha ne metta, ma questi non devono prendere il posto del più importante: l'abolizione del sistema capitalistico.
Da qui deve cominciare quel lavoro di "scrematura" necessario a dar vita ad un movimento comunista serio e forte.
Non sono i comunisti a dover "elemosinare" consensi e "unità" ai vari movimenti "ghettizzati" della società, ma il contrario, senza "elemosinare" ma consci che i comunisti lottano prima di tutto per l'emancipazione dell'Essere Umano dal giogo capitalista e poi per tutto il resto.
Solo se si giunge a questa sintesi si vedrà nascere un movimento imbattibile, ma, evidentemente, il lavoro da fare è ancora troppo lungo.

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