"Non siamo pacifisti. Siamo avversari della guerra imperialista per la spartizione del bottino fra i capitalisti, ma abbiamo sempre affermato che sarebbe assurdo che il proletariato rivoluzionario ripudiasse le guerre rivoluzionarie che possono essere necessarie nell'interesse del socialismo."
(Vladimir Ilič Ul'janov, Lenin, 1917)

21 gennaio 2009

Se i palestinesi si difendono sono dei terroristi! (di Demcoamb)

Sessantuno anni fa, nel 1948, quando i "filistei" erano solo la metà di quelli di oggi, sullo stesso territorio, e Al Fatah, e Hamas, erano ancora di là da venire, Ben Gurion diceva allo Stato Maggiore Generale: "Dobbiamo usare il terrore, l'assassinio, l'intimidazione, la confisca dei beni, il taglio di tutti i servizi sociali per liberare la Galilea dalla sua popolazione araba".
Non c'erano colpevoli o innocenti da distinguere.
E' accaduto sistematicamente in questi anni, adesso sta accadendo di nuovo, sotto i nostri occhi. Ma noi abbiamo perduto le parole per descriverlo.
Le parole più chiare le disse invece Sharon di fronte al parlamento di Tel Aviv il 4 marzo 2002, ma nessuno sembra ricordarsele: "I palestinesi devono soffrire ancora molto di più, fino a che si rendano conto che non otterranno niente con il terrorismo. Se non si rendono conto di essere stati vinti noi non potremo tornare al tavolo del negoziato".
Qui non si parla di Hamas, si dice "palestinesi".
I "palestinesi" hanno votato Hamas proprio perché Israele ha spiegato loro, in questi sessantuno anni, che per altra via non possono ottenere nulla.
La disinformazione asimmetrica a cui i mass-media ci hanno abituato segue essenzialmente le seguenti linee guida:

• In Medio Oriente sono sempre gli arabi che attaccano per primi, ed è sempre Israele che si difende. Questa difesa si chiama "rappresaglia"

• Né gli arabi, né i palestinesi, né i libanesi hanno il diritto di uccidere civili. Ciò si chiama "terrorismo"

• Israele ha il diritto di uccidere civili. Ciò si chiama "legittima difesa"

• Quando Israele uccide civili in massa, le potenze occidentali chiedono che lo faccia con moderazione. Ciò si chiama "reazione della comunità internazionale"

• Né i palestinesi né i libanesi hanno il diritto di catturare soldati israeliani in istallazioni militari con sentinelle e trincee. Ciò va chiamato "sequestro di persone indifese"

• Israele ha il diritto di sequestrare a qualsiasi ora e in qualsiasi luogo un certo numero di palestinesi e libanesi, se gli aggrada. La cifra attuale gravita intorno ai 10 mila, 300 dei quali sono bambini e 1.000 donne. Non risulta nessuna prova di colpevolezza. Israele ha il diritto di trattenere i suoi prigionieri indefinitamente, anche qualora fossero autorità democraticamente elette dai palestinesi. Ciò va definito "incarceramento di terroristi"

• Quando si menziona la parola "Hezbollah", è obbligatorio aggiungere nella stessa frase "appoggiati e finanziati da Siria e Iran"

• Quando si menziona "Israele", è categoricamente proibito aggiungere "appoggiati e finanziati dagli Stati Uniti". Ciò potrebbe dare l'impressione che il conflitto sia diseguale e che l'esistenza di Israele non corra nessun pericolo

• Quando si parla di Israele, bisogna sempre evitare che appaiano le seguenti locuzioni: "Territori occupati", "Risoluzioni dell'ONU", "Violazioni dei Diritti Umani" e "Convenzione di Ginevra"

• I palestinesi, come d'altronde i libanesi, sono sempre "vigliacchi" che si nascondono tra una popolazione civile che "non li vuole". Se dormono in casa con le loro famiglie, la cosa ha un nome: "vigliaccheria".
Israele ha il diritto di radere al suolo con bombe e missili i quartieri dove dormono. Ciò si definisce "azione chirurgica di alta precisione".

La banda di Churchill si nascose in mezzo alla popolazione di Londra, usando milioni di cittadini come scudi umani. I tedeschi furono costretti a mandare la loro Luftwaffe e a malincuore ridurre la città in rovina.
Questa è la descrizione che apparirebbe oggi nei libri di storia, se i tedeschi avessero vinto la guerra.
Gli israeliani parlano meglio l'inglese, il francese, lo spagnolo o il portoghese degli arabi.
Per questo meritano di essere intervistati con maggiore frequenza e avere più opportunità degli arabi per spiegare al grande pubblico le precedenti regole di redazione. Ciò si definisce "neutralità giornalistica".
Tutte le persone che non sono d'accordo con le suddette regole sono, è evidente, "terroristi antisemiti ad alta pericolosità".

«Ma se gli israeliani non vogliono essere accusati di essere come i nazisti, devono semplicemente smettere di comportarsi come i nazisti» (Norman G. Finkelstein, intellettuale ebreo i cui genitori furono vittime dell’Olocausto).

«Alla fine degli Anni Cinquanta, quel grande pettegolo e storico dilettante che era John F. Kennedy mi disse che nel 1948 Harry Truman, proprio quando si presentò candidato alle elezioni presidenziali, era stato praticamente abbandonato da tutti. Fu allora che un sionista americano andò a trovarlo sul treno elettorale e gli consegnò una valigetta con due milioni di dollari in contanti.
Ecco perché gli Stati Uniti riconobbero immediatamente lo Stato d’Israele» (Gore Vidal, prefazione del libro “Storia ebraica e giudaismo: il peso di tre millenni” di Israel Shahak).

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