"Non siamo pacifisti. Siamo avversari della guerra imperialista per la spartizione del bottino fra i capitalisti, ma abbiamo sempre affermato che sarebbe assurdo che il proletariato rivoluzionario ripudiasse le guerre rivoluzionarie che possono essere necessarie nell'interesse del socialismo."
(Vladimir Ilič Ul'janov, Lenin, 1917)

11 marzo 2012

«Manovra, sindacati di polizia al governo: vadano loro in Val di Susa a 65 anni.»

I commenti all'articolo che segue sono sintomatici di un certo malessere che le manovre del "governo" tecnico provocano ai lavoratori (anche) del comparto Pubblica Sicurezza.
Eva scrive: «In servizio fino a 65 anni, in missioni fuori area con i figli ancora attaccati al seno (infischiandosene delle leggi a tutela della maternità ;), senza poterci prendere cura dei nostri genitori o figli disabili perchè esistono "prioritarie esigenze di servizio". E' questo il loro modo di trattarci!
Manifestate anche per me, perchè io purtroppo non posso farlo: sono un militare!»; Schuster, nei suoi due commenti, scrive: «Ministeri svegliatevi: capo e comandanti da 600.000 euro all'anno fate per una volta gli interessi della base. Mandate ai nuclei scorta gli anziani prossimi alla pensione con le macchine sfasciate. Ora basta. l'acqua stà bollendo.», e ancora: «Questa è gentaglia che stà mettendo in mutande la povera gente. Loro miliardari fanno quello che vogliono. Nessuno osa toccarli o parlare di loro. Hanno fatto un colpo di stato con l'assenso dei partiti ladroni.
Al governo vogliamo gli operai per togliere ai ladri i soldi rubati. Gliu operai certamente sono più competenti di questi ladroni.
Scendiamo in piazza a protestare fino a quando non risolvono i nostri problemi incluso l'accorpamento dell'Arma alla Polizia oppure la smilitarizzazione dell'Arma.»
Fonte: GrNet.it - Informazione indipendente su sicurezza, difesa e giustizia

"Il tradimento del Governo Monti verso le donne e gli uomini dei Comparti Sicurezza, Difesa e del Soccorso Pubblico è un atto inaccettabile che i Sindacati respingono senza se e senza ma al mittente".
Inizia così una durissima nota unitaria che i sindacati SIULP, SAP, UGL Polizia di Stato, CONSAP, SAPPE, UIL PA Penitenziaria, FNS CISL Penitenziaria, UGL Polizia Penitenziaria, SAPAF, UGL Forestale, Fe.Si.Fo, FNS CISL Forestale, UIL PA Forestale, FNS CISL Vigili del Fuoco, UGL VVF, UILPA VVF inviano al governo "anche a nome di tutti quegli uomini e quelle donne delle Forze Armate e delle Forze di Polizia ad ordinamento militare, ai quali ancora oggi è negato persino il diritto di manifestare", sull'orientamento dell'esecutivo di non fare sconti sulla materia pensionistica nemmeno al personale dei Comparti Sicurezza, Difesa e del Soccorso Pubblico che, in teoria, dovrebbero "godere" degli effetti della c.d. specificità.
"Al totale stato di abbandono, di mortificazione della dignità personale e professionale a cui gli uomini e le donne in uniforme sono costretti ormai da troppi anni - prosegue la nota -, e che è stato reiterato dal Governo Monti nel primo incontro sull’armonizzazione degli aspetti previdenziali dei suddetti Comparti, oltre ad essere l’ennesimo tradimento verso chi sacrifica la propria vita per la difesa delle Istituzioni, della sicurezza interna ed esterna, e la salvaguardia del Paese, rappresenta anche la fatidica goccia che ha fatto traboccare il vaso. Presentarsi al tavolo, rifiutando ogni confronto con i Sindacati e le Rappresentanze su una materia che è di pertinenza degli stessi organismi e invocare l’omologazione totale del sistema previdenziale anche per questi comparti così come applicato alla totalità dei lavoratori, ancor prima di avere completato la precedente riforma con l’avvio della previdenza complementare, è politicamente miope e praticamente scellerato".
"Dimenticare la specificità e i requisiti oltre alle limitazioni delle libertà individuali di questi lavoratori per il bene del Paese agendo con una mera logica di “amministratore di condominio”, rappresenta un voltare le spalle a chi, come definito dallo stesso Presidente del Consiglio Monti, rappresenta “il cuore e la garanzia dello Stato”."
I sindacati sottolineano "come questo ennesimo tradimento avrà una risposta ferma e massiccia attraverso una manifestazione, ancorché nel pieno rispetto delle regole e delle leggi vigenti, ma che porterà “all’occupazione” di un giorno della città di Roma contro chi, prima in nome di una politica disattenta e oggi in nome di un cinico tecnicismo, pensano di annullare anche il diritto alla democrazia e alla sicurezza dei cittadini italiani. A questi tecnocrati spietati mandiamo a dire che ci andassero loro in Val di Susa a 65 anni a combattere quella che è una vera e propria guerra causata da una incapacità di chi dovrebbe governare il Paese ma in realtà non lo sa fare, a salire sulle scale per soccorrere le persone nei piani alti degli edifici in preda alle fiamme o a fare le missioni di pace all’estero in scenari di guerra".
"Perché è bene che lo sappiano, questo è quello che stanno disegnando per il futuro della sicurezza dei cittadini e del nostro Paese. Per contrastare queste decisioni inaccettabili e per decidere la data e le modalità con cui attuare le manifestazioni di protesta, martedì è stata già convocata una riunione di tutti i sindacati e di tutte le rappresentanze".
"Siamo al capolinea - concludono i sindacati -. È ora che qualcuno si renda conto che il fondo è stato già raschiato sulla pelle dei lavoratori e dei servitori dello Stato, a differenza dei privilegi e degli sprechi delle caste che continuano a prosperare ed è per questo che gli uomini e le donne in uniforme dicono: ora basta! La misura è ormai colma".

2 commenti:

Simone ha detto...

Spero si tratti di una posizione maggioritaria tra le Forze del (Nuovo) Ordine o quantomeno in crescita.
In Grecia stava accadendo qualcosa di simile.
Coartare militari e poliziotti alla causa rivoluzionaria sarebbe un enorme passo verso la Vittoria!

UHZ ha detto...

La speranza è quella.
Non mi illudo troppo, però.