"Non siamo pacifisti. Siamo avversari della guerra imperialista per la spartizione del bottino fra i capitalisti, ma abbiamo sempre affermato che sarebbe assurdo che il proletariato rivoluzionario ripudiasse le guerre rivoluzionarie che possono essere necessarie nell'interesse del socialismo."
(Vladimir Ilič Ul'janov, Lenin, 1917)

30 gennaio 2009

Thank's Mr. Hussein...maybe...

E' finalmente iniziata la grande campagna riformatrice del neo presidente (statunitense, rendo nota la nazionalità differentemente dalla maggior parte dei media perchè checchè se ne pensi non è ancora il "nostro" presidente bensì solo il "loro"!) Barack Hussein Obama.
Al grido di "Basta disparità!", il senato americano ha approvato la legge per l'uguaglianza dei salari tra uomini e donne.
Negli Stati Uniti, a parità di incarico, lo stipendio delle donne è inferiore a quello dei colleghi maschi di circa il 22%, insomma una vergognosa differenza. Meno alta ma ugualmente vergognosa la differenza che vige in Italia, il 16%.
Ecco nonostante le buone intenzioni, siamo però ben lontani dal poter parlare di uguaglianza.

Perchè se è vero che la disparità tra uomini e donne verrà in questo modo colmata è altrettanto vero che un altro tipo di disparità non viene nemmeno presa in considerazione. Infatti in quella fascia di 22% in meno rientrano anche i lavoratori immigrati, in questo caso senza discriminazioni sessuali!
Se volessimo pensar male potremmo dire che le riforme negli Usa sono a esclusivo favore della middle class, dato che nella stragrande maggioranza dei casi la working class è costituita da neri, ispanici o comunque immigrati.