Di fatto, non lo è stata.
Un disegno politico studiato con dovizia di particolari ha fatto in modo che venisse cancellato ogni riferimento alla lotta partigiana, ogni contesto di analisi storica e di classe. Si è voluto consapevolmente cancellare il carattere storico, politico e sociale della Lotta di Liberazione, annacquandola con dei contenuti vaghi, retorici ed in ultima analisi in linea con l'ideologia dominante.
La banda musicale ha scandalosamente suonato La Canzone del Piave creando incredulità e sgomento ai comunisti intervenuti, ai sinceri democratici ed ai compagni dell'Azione Antifascista. Anzi, le forze dell'ordine hanno diviso il corteo, creando un cordone che separasse lo striscione di Azione Antifascista dal resto dei commedianti.
Chiaramente, non potendo vietare per legge il 25 Aprile, si cerca di vietarlo di fatto, impedendo ai veri antifascisti di commemorarlo.
Il Sistema, quanto mai ingiusto ed arrogante, tenta di appropriarsi di questa ricorrenza per trasformarla in una sorta di Festa delle Forze Armate, dove sfilano postfascisti, berlusconiani e rimasugli fascisti.
Prestiamo attenzione, ricordiamoci che la storia è un orologio, le lancette prima o poi tornano sempre al punto di partenza. E mentre oggi si nega la Resistenza, contemporaneamente in molte parti d'Italia si negano pasti a bambini nelle scuole, si creano barriere a sfondo razziale, si licenzia e si incentiva lo sfruttamento sociale.
Il nesso è inquietante....
Pericolosamente i nodi vengono al pettine, e non si puo' piu' stare a guardare.
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