E' finalmente iniziata la grande campagna riformatrice del neo presidente (statunitense, rendo nota la nazionalità differentemente dalla maggior parte dei media perchè checchè se ne pensi non è ancora il "nostro" presidente bensì solo il "loro"!) Barack Hussein Obama.
Al grido di "Basta disparità!", il senato americano ha approvato la legge per l'uguaglianza dei salari tra uomini e donne.
Negli Stati Uniti, a parità di incarico, lo stipendio delle donne è inferiore a quello dei colleghi maschi di circa il 22%, insomma una vergognosa differenza. Meno alta ma ugualmente vergognosa la differenza che vige in Italia, il 16%.
Ecco nonostante le buone intenzioni, siamo però ben lontani dal poter parlare di uguaglianza.
Perchè se è vero che la disparità tra uomini e donne verrà in questo modo colmata è altrettanto vero che un altro tipo di disparità non viene nemmeno presa in considerazione. Infatti in quella fascia di 22% in meno rientrano anche i lavoratori immigrati, in questo caso senza discriminazioni sessuali!
Se volessimo pensar male potremmo dire che le riforme negli Usa sono a esclusivo favore della middle class, dato che nella stragrande maggioranza dei casi la working class è costituita da neri, ispanici o comunque immigrati.
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