"Non siamo pacifisti. Siamo avversari della guerra imperialista per la spartizione del bottino fra i capitalisti, ma abbiamo sempre affermato che sarebbe assurdo che il proletariato rivoluzionario ripudiasse le guerre rivoluzionarie che possono essere necessarie nell'interesse del socialismo."
(Vladimir Ilič Ul'janov, Lenin, 1917)

26 febbraio 2009

Tendenza al ribasso del livello di pazienza. (di Lurtz)

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Dopo il piagnucolio di qualche settimana fa, il senatore Pietro Ichino si gode la sua piccola e squallida rivincita rivendicando la paternità dell'ultima trovata-porcata del governo in materia di sciopero.
Stamattina, sulle colonne interne della Bugiarda torinese si leggeva: "Lo sciopero selvaggio va in soffitta", ma è doveroso rimembrare al signor articolista che gli scioperi non sono "selvaggi" in quanto tali e che quello che si vuole limitare è il diritto allo sciopero!
Ma torniamo al "geniale" giuslavorista.
In una breve intervista egli fa notare che le attuali proposte sono le medesime da lui invocate qualche tempo fa, a parte alcuni dettagli praticamente insignificanti (per esempio, sul fatto che il cosiddetto "sciopero virtuale" sia una scelta e non un'imposizione) e, perciò, invita il suo partito a votarle senza riserve.
Ecco, rendiamoci conto con quali personaggi abbiamo a che fare.

Noto con estremo dispiacere che molti simpatizzanti di Sinistra si sono un  po' troppo rapidamente uniformati all'andazzo corrente e tendono ad avere del PD una considerazione che non merita dato che è parte integrante di un sistema politico borghese e antidemocratico, il bipartitismo con l'alternanza.
Mi auguro che qualcosa cambi e, soprattutto, che i compagni aprano gli occhi per riconoscere meglio quelli che sono i peggiori nemici del popolo, peggiori perchè si confondono tra le sue fila.
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18 febbraio 2009

E' il postmoderno, baby. (di Lurtz)

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Giunti a questo punto e dopo tutto quello che si è detto, un "nuovo" tabù riempie i nostri scaffali mentali: la questione del testamento biologico.
Ma prima di affrontarla è necessario sciogliere altri nodi.
Il governo, in primis, e poi l'intero parlamento, dopo aver dato dimostrazione della propria incapacità, ha messo da parte il tutto magari con l'intento di tirarlo fuori a ridosso delle prossime elezioni. E intanto le decine di situazioni simili rimangono in bilico.
Questa, se ce ne fosse stato il bisogno, è l'ennesima conferma che coloro che occupano gli scranni dell'emiciclo non svolgono una completa attività politica ma si occupano solo della parte amministrativa, hanno stabilito un "modus operandi" e si muovono al suo interno senza affatto occuparsi della "polis". Governare a "colpi di decreto" è, di fatto, non governare.
Nel caso specifico, che pare aver "scosso" le coscienze degli italiani (anche se è bene specificare che non è esattamente andata come televisioni e giornali hanno voluto descrivere perchè, benchè l'argomento fosse di estrema importanza, il Paese non si è "spaccato in due"), e che non approfondirò nell'ambito personale per rispetto dei diretti interessati, quel che è avvenuto è un ribaltamento delle posizioni dei contendenti rispetto ai differenti campi etici di provenienza. Ciò non deve stupire, ma piuttosto aiutare nella comprensione della realtà.

I contendenti sono: i fondamentalisti cattolici e i fondamentalisti laici.
I primi, questa volta inaspettatamente con fare spavaldo, rivelano quel che realmente la Chiesa rappresenta ossia la sovrastruttura religiosa del sistema economico capitalistico.
Nonostante qualche intellettuale si ostini ad affermare il contrario, l'esistenza della religione è legittima (tanto quanto quella della scienza e, se nutre dubbi, il noto "intellettuale" a cui  mi riferisco farebbe bene ad informarsi circa l'esistenza del postmodernismo) perciò la Chiesa non solo sfrutta il diritto alla sua esistenza ma utilizza con maestria quelle stesse affermazioni che ne determinerebbero la fine, ma proprio così facendo abbandona i vecchi principi adottandone di nuovi.
Paradossalmente, si potrebbe parlare di una Chiesa che opera con metodi progressisti (paradossalmente).
Questa nuova Chiesa, se da un lato attacca il relativismo dall'altro lo usa per meglio districarsi nel supportare il suo nuovo padrone che non è più Dio. E così accade che essa rilevi il pericolo di deviazioni verso l'eugenetica ma contemporaneamente difenda un presunto diritto alla vita anche se questa è dipendente da una macchina.
I secondi (i laici), di contro (?), si confermano sostenitori della filosofia del "due piedi in una sola scarpa". Infatti, se hanno a che fare con la legge si richiamano a Dio e viceversa.
Insomma, in questo scontro gli uni hanno difeso con vigore le posizioni degli altri.
Il risultato che ne consegue è che la Chiesa, richiamandosi ad un presunto "diritto alla vita", ha abbandonato la difesa del diritto divino (che per essa dovrebbe essere naturale...ops) di "consegnarsi" alla volontà del Padre Eterno.
E lo fa "utilizzando" la tecnica!
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10 febbraio 2009

Squallide strumentalizzazioni bipolari. (di Giuseppe)

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Vicenda Englaro: squallide strumentalizzazioni bipolari per dividere e compattare in due schieramenti le masse popolari, distogliendo il loro sguardo da altre questioni.
Non mi riferisco alle disinteressate persone comuni, mosse da sincera passione civile.
Gianfranco La Grassa sottolinea come sia interesse dei padroni la divisione in due delle masse popolari, tenendole impegnate l'una contro l'altra, in modo tale da distrarle e utilizzarle come autentiche "guardie plebee" a difesa degli interessi padronali.
Costanzo Preve rileva (e critica!) altresì, osservando la fusione fra "moderno", "postmoderno" e "fine della storia", l'egemonia delle posizioni tardo habermasiane, secondo le quali l'umanità non potrebbe più aspirare ad una emancipazione universale basata sull'uguaglianza di classe, ma dovrebbe solo limitarsi a temi come ambientalismo, sessualità, etica, rapporti di genere, ecc., ecc.
Vedo strumentalizzazioni di "sinistri" egemonizzati culturalmente dai radicali pannelliani e boniniani, che portano avanti le istanze liberali della borghesia; a destra, massoni che portano avanti le istanze della chiesa cattolica.
D'altronde vediamo, oggi, che l'imperialismo israeliano è difeso dai nipotini dei fascisti e dei liberali che perseguitarono in passato gli ebrei.
E su questo punto, i fascisti sono recidivi.

Chi ricorda dell'iniziale ateismo fascista? Imitati oggi dai leghisti.
Chi ricorda le posizioni ostilmente anticlericali nel recente passato della Lega?
Inoltre sono insofferente e trovo ripugnanti i cosiddetti "talk show" che si stanno occupando della vicenda di Eluana approfittando come avvoltoi della vicenda.
E' disgustoso vedere che la vicenda di Eluana sia strumentalmente utilizzata da programmi che solitamante si occupano di "gossip", "glamour", "reality show", moda, vita mondana, borghesotti, nobilastri, lusso, corna, tette e culi vari.
Squallide strumentalizzazioni.
Il pensiero di un autore va al di là delle intenzioni dello stesso.
La società attuale viene fotografata in modo inquietante dal Grande Fratello orwelliano.
Dopo più di due decenni di egemonia liberale e di frasi ripetutamente udite come "sono di sinistra ma non sono comunista", oggi si è determinato uno slittamento politico-antropologico a destra, all'insegna del "si salvi chi può, con qualunque mezzo!". Effetto della rinuncia a qualsiasi prospettiva universalmente emancipatrice.
Oggi, ad essere in crisi, sono le posizioni politico-antropologiche della sinistra. Quelle comuniste sono già state messe, purtroppo, in un angolo da tempo.
Ebbene, in un momento in cui si assiste a questo slittamento e in cui, come argutamente osserva Preve, i padroni detengono il potere con una gestione culturale (da non confondere con lo slittamento antropologico!) di sinistra, una gestione amministrativa di centro e una gestione economica di destra, io dico: "sono comunista ma non sono di sinistra!"
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6 febbraio 2009

Atti gravissimi!

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Tratto dal sito di RaiNews24 

"La Russa: è stata quasi posta la fiducia
Al momento della votazione in consiglio dei ministri sul varo del decreto
riguardante il caso di Eluana Englaro "il presidente del Consiglio Berlusconi ha quasi posto il voto di fiducia". Lo afferma il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, ricostruendo quanto avvenuto in Cdm.
"La ministro Prestigiacomo - ha affermato La Russa, parlando con i giornalisti a margine della Conferenza mondiale sulla sicurezza di Monaco di Baviera - non ha preso la parola e alla fine, quando si votava, ha dato l'impressione di volersi astenere. Il presidente del Consiglio le ha detto che preferiva una non astensione: su questa questione ha quasi posto il voto di fiducia".
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3 febbraio 2009

"Crimini di guerra".

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Articolo condiviso da "PeaceReporter"

La Spagna incrimina Israele per un omicidio mirato a Gaza nel 2002. Morirono quattordici persone. (di Christian Elia)

Mentre in tutto il mondo infuria il dibattito sulla possibilità o meno di incriminare lo stato d'Israele per crimini di guerra e contro l'umanità per l'operazione Piombo Fuso che ha causato la morte di almeno 1300 persone, in Spagna viene aperta un'inchiesta rispetto a un omicidio mirato del 2002.

In mezzo ai civili          L'obiettivo del caccia bombardiere F-16 era Salah Shehadeh, ritenuto il capo e fondatore delle brigate Izzedine al Qassam, braccio armato di Hamas. Arrestato dagli israeliani negli anni Ottanta, il militante era stato poi dato in custodia all'Autorità palestinese che l'aveva liberato nel 1990. 
Nel 2002, in piena Seconda Intifada, l'aviazione israeliana sganciò una bomba da una tonnellata sulla sua abitazione, ma con lui persero la vita anche 14 civili, fra cui nove bambini. I feriti furono 150
L'alta densità abitativa della zona dell'attacco, secondo il Centro palestinese per i diritti umani (Pchr), un'organizzazione non governativa di Gaza del network International Commission of Jurist, era un elemento noto alle forze armate israeliane che hanno deliberatamente deciso di agire lo stesso. Questo elemento configurerebbe, per lo stato d'Israele, un crimine contro l'umanità e il ricorso è stato presentato in Spagna, per la giurisdizione universale che lo stato iberico riconosce alla materia.


Dura motivazione          Il giudice Fernando Andreu dell'Audiencia Nacional, tribunale speciale spagnolo, ha accolto oggi il ricorso presentato dal Pchr e da alcuni parenti delle vittime palestinesi. 
Andreu, nel depositare l'istanza, ha motivato la sua decisione dichiarandosi competente in base alla Ley organica del Poder Judicial che, all'articolo 23, ritiene i magistrati spagnoli competenti in casi di terrorismo, genocidio e altri reati commessi anche fuori dal territorio nazionale ma che violano trattati internazionali. Andreu ha citato anche lo Statuto della Corte penale internazionale che, all'articolo 8, definisce 'crimine di guerra' un attacco premeditato contro civili o non militari o un attacco contro un obiettivo militare sapendo in anticipo che ci saranno vittime civili. 
Andreu conclude che nel caso di Shehadeh lo stato d'Israele ha commesso ''un attacco contro la popolazione civile che ha come origine un altro fatto illecito e cioè l'omicidio del dirigente di Hamas, che rientra in una decisione eccessiva e sproporzionata''.

Scarse aspettative          Adesso, secondo procedura, l'ordinanza sarà notificata alle parti, l'Autorità Nazionale Palestinese e lo stato israeliano. Il giudice spagnolo ha presentato una rogatoria internazionale e, tra gli inquisiti, figurano personaggi di primo piano come l'attuale ministro delle Infrastrutture, allora titolare della Difesa Benyamin Ben Eliezer, e l'ex capo di Stato maggiore Dan Halutz. Andreu ha anche aggiunto che, appena possibile, verrà inviata a Gaza una commissione d'inchiesta per raccogliere le testimonianze di persone che erano presenti al momento dell'attacco. Le possibilità che l'inchiesta vada in porto sono poche, tanto che lo stesso giudice Andreu ha ricordato come già in passato ha presentato al governo d'Israele notizia dell'indagine e non ha ottenuto risposta. E oggi, giusto per capire che aria tira, Benjamin Netanyahu, leader del partito Likud, in testa ai sondaggi per le prossime elezioni in Israele, ha definito ''ridicolo'' il procedimento.
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